La saggezza delle lacrime

L’opera di Ernesto De Martino tra antropologia e storia

Institut français – Centre Saint-Louis, 7 febbraio 2023

IL DOPPIO SGUARDO DELL’ANTROPOLOGO

Istituto Italiano per gli studi Filosofici
In collaborazione con Associazione Internazionale Ernesto de Martino


17-19 OTTOBRE 2022, ORE 16
Palazzo Serra di Cassano
Napoli – Via Monte di Dio, 14

https://www.iisf.it

IL DOPPIO SGUARDO DELL’ANTROPOLOGO

Lunedì 17
L’etnologia storicistica di Ernesto de Martino
Massimiliano Biscuso (IISF)
Gino Satta (Università di Bari)

Martedì 18
Il Mondo Magico come civiltà e come cultura
Fabio Dei (Università di Pisa)
Marcello Massenzio (AIEdM)

Mercoledì 19
Crisi della presenza e riscatto magico-religioso
Francesca Izzo (Università di Napoli L’Orientale)
Roberto Beneduce (Università di Torino)

Le registrazioni video delle tre giornate del laboratorio sono disponibili su Youtube:

L’orizzonte formale del patire

L’orizzonte formale del patire. La parola e l'immagine in "Morte e pianto rituale" di Ernesto de Martino

L’orizzonte formale del patire. La parola e l’immagine in “Morte e pianto rituale” di Ernesto de Martino

Seminari IISF

11-14 ottobre 2021 | ore 15.30

L’incontro si terrà in presenza e sulla piattaforma Zoom. Per iscrizioni alla piattaforma Zoom inviare richiesta di adesione all’indirizzo newsletter@iisf.it.
Sarà inoltre possibile seguire il seminario in streaming sul nostro canale YouTube


Laboratorio
L’orizzonte formale del patire. La parola e l’immagine in Morte e pianto ritualedi Ernesto de Martino
In collaborazione con
Associazione Internazionale Ernesto de Martino
A cura di Marcello Massenzio, Massimiliano Biscuso e Wolfgang Kaltenbacher

Lunedì 11
Rito e musica. Il ruolo dell’indagine etnografica in Lucania nell’economia dell’opera
Marcello Massenzio (Associazione Internazionale Ernesto de Martino)
Giovanni Pizza (Università di Perugia)

Martedì 12
Dalla parola all’ immagine. L’Atlante figurato del pianto
Marcello Massenzio (Associazione Internazionale Ernesto de Martino)
Attilio Scarpellini (saggista)

Mercoledì 13
La risoluzione culturale della morte nel mondo antico e nel cristianesimo
Domenico Conte (Università di Napoli Federico II)
Valerio Petrarca (Università di Napoli Federico II)

Giovedì 14
Crisi della presenza, crisi del cordoglio e destorificazione mitico-rituale
Massimiliano Biscuso (IISF)
Marcello Musté (Sapienza Università di Roma)

CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI “ERNESTO DE MARTINO E IL FOLKLORE”

a sessant’anni dalla spedizione nel Salento e da Sud e magia;
Matera e Galatina, luoghi fondativi degli studi etnoantropologici in Italia

Matera – Galatina 24/25 giugno 2019

Matera, 24 Giugno, Campus Universitario, Via Lanera, aula magna.
Galatina, 25 Giugno, Liceo Artistico “G. Toma”, Via G. Martinez, aula magna.
In occasione del sessantesimo anniversario della spedizione etnografica nel Salento guidata da Ernesto de Martino e della pubblicazione della sua opera Sud e magia, il Club per l’UNESCO di Galatina in collaborazione con il DICEM, il Corso di Studi Magistrale SAGE, la cattedra UNESCO “Paesaggi
culturali del Mediterraneo e Comunità dei saperi” dell’Università della Basilicata, l’Istituto di Discipline Demoetnoantropologiche dell’Università del Salento, e con il contributo del Club per l’UNESCO del Vulture e del Comitato Promotore del Club per l’UNESCO di Matera, organizza un
Convegno di Studi sul tema “Ernesto de Martino e il folklore” che si svolgerà in due giornate, il 24 e 25 giugno, la prima a Matera, la seconda a Galatina.
Le due Città costituiscono altrettanti luoghi fondativi e altamente simbolici della ricerca antropologica in Italia e soprattutto si mostrano, oggi, particolarmente impegnate nella valorizzazione del patrimonio
culturale – materiale e immateriale – che custodiscono e promuovono.
L’occasione è, quindi, propizia per tornare ancora una volta a riflettere sul pensiero dell’etnologo napoletano, che, in un modo o nell’altro, per vie forse discutibili, ha provocato, ad alcuni decenni dalla sua morte, importanti effetti nella rappresentazione dei territori in cui ha svolto le sue indagini e nei meccanismi della patrimonializzazione culturale.
Da qui l’idea di centrare la riflessione sull’idea che de Martino ha del folklore, all’interno di un dibattito accesosi, in Italia, nei due decenni successivi alla guerra, innescato dalla pubblicazione delle Osservazioni
sul folklore di Gramsci, che ha rilevanti implicazioni politiche, oltre che teoriche. De Martino cerca percorsi di lettura, intraprende strade che poi abbandona, per affidarsi a una posizione molto problematica,
che da un lato vede il folklore come rottame sfuggito all’azione storificatrice, e dall’altro come una testimonianza del fare storia da parte delle classi subalterne.
Parteciperanno al convegno studiosi che hanno lavorato sui temi sopra esposti, afferenti a istituti di ricerca e universitari, in Italia e all’estero.
Il convegno si svolge con il Patrocinio di:
Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO – MIBAC – MIUR – Regione Puglia – Regione Basilicata -Fondazione Matera Basilicata 2019 – Provincia di Matera – Provincia di Lecce – Università della Basilicata – Università del Salento – Università di Berna – Università di Losanna – Università di Ginevra – Istituto Ernesto de Martino.

PROGRAMMA

CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI
“ERNESTO DE MARTINO E IL FOLKLORE”
Matera – Galatina 24/25 giugno 2019

I SESSIONE
Matera, 24 giugno 2019

Aula Magna del Campus Universitario, Via Lanera

Giornata dedicata a Luigi di Gianni

Sessione mattutina, ore 10.0:
presiede ed introduce Ferdinando Mirizzi (Università della Basilicata);
RELAZIONI
Francesco MARANO (Università della Basilicata) – “Ernesto de Martino e il neorealismo”;
Angela COLONNA (Università della Basilicata) – “Warburg e De Martino e l’idea di Atlante della memoria iconica della civiltà occidentale: appunti per una ricerca”.;
Dorothy ZINN (Università di Bolzano) – “Patrimonio culturale e inclusione sociale: alcune riflessioni demartiniane”;
Eugenio IMBRIANI -“Rottami e riuso”.
DISCUSSIONE

Sessione pomeridiana, ore 15.00:
presiede Angela Colonna (Università della Basilicata)
RELAZIONI
Fabio DEI (Università di Pisa) – “De Martino contro il folklore? Revival, patrimonio e cultura popolare”;
Antonio FANELLI (Istituto Ernesto de Martino) – Ernesto de Martino e il folklore: fra l’angustia del “provincialismo piccolo-borghese” e le astrattezze del “cosmopolitismo senza radici”;
Gino SATTA (Università di Bari) – Il “mondo magico” dei contadini lucani;
DISCUSSIONE

Aula Magna “Ist. D’Arte G. TOMA” Via G. Martinez

Giornata dedicata a Clara Gallini

Sessione mattutina ore 09,30:
presiede Giancarlo VALLONE (Università del Salento)
RELAZIONI
Raffaele RAUTY (Università di Salerno) – “Ernesto de Martino e lo sviluppo delle scienze sociali in Italia”;
Vincenzo ESPOSITO (Università di Salerno) – “Fatti dall’uomo e destinati all’uomo. Ernesto de Martino e i beni culturali folklorici”;
Enzo V. ALLIEGRO (Università di Napoli), – Ernesto de Martino, “La Terra del Rimorso” e l’antropologia simbolica italiana
Salvatore BEVILACQUA (Università di Losanna – “Dalla cultura popolare al patrimonio immateriale, e viceversa…”;
Berardino PALUMBO (Università di Messina) – “De-patrimonializzare de Martino, tra antropologia e performance”.
DISCUSSIONE

Sessione Pomeridiana ore 16.00:
presiede Maurizio NOCERA (Storico e Scrittore)
RELAZIONI
Michaela SCHAEUBLE (Università di Berna) – Anja DRESCHKE (Heinrich Heine University – Düsseldorf)
“Re-enactment as an audio-visual research tool: from De Martino to today”;
“La rievocazione-uno strumento di ricerca audiovisiva? Prospettive demartiniane e contemporanee”
Rossella SCHILLACI (Antropologa visuale) – VJESH / CANTO film documentario;
Andrea CARLINO (Università di Ginevra) presenta Brizio Montinaro e dialoga con l’Autore;
Brizio MONTINARO (Attore e Scrittore) – Presentazione del testo: “Il teatro della taranta. Tra finzione scenica e simulazione” Carrocci Editore.
DISCUSSIONE

Ernesto de Martino. La scienza del confronto. Concorso per giovani europei

Clara Gallini: il metodo e i campi di ricerca

23 gennaio 2018

Università degli Studi di Roma La Sapienza, Dipartimento CORIS, via Salaria 113, aula Oriana

CONVEGNO
Clara Gallini: il metodo e i campi di ricerca

MATTINA ORE 9.30
Moderatore: Marcello Massenzio
Saluti Istituzionali: Bruno Mazzara, Direttore
del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale (CORIS)

L’antropologa variopinta. Storie, luoghi, pensieri: Pietro Clemente

Percorsi di ragionevole follia: Adelina Talamonti

La Sardegna nel pensiero di Clara Gallini. Primi sondaggi: Benedetto Caltagirone

Naturalismo e storicismo nella demologia. Clara
Gallini e il paradigma magico: Fabio Dei

POMERIGGIO ORE 14.30
Moderatore: Gino Satta

Penser ensemble, entre Naples et Toulouse, Rome et Paris: Giordana Charuty

Quando i giochi erano pericolosi. Immaginari esotici e razzialisti nell’analisi di Clara Gallini: Enrico Sarnelli

Il breve e lungo rapporto con de Martino: Pietro Angelini

Clara Gallini, antropologa anche di se stessa: Annamaria Rivera

Etnologa del contemporaneo: Vincenzo Padiglione

DE MARTINO ANTROPOLOGO DEL MONDO CONTEMPORANEO

 

GIOVEDÌ 26 MAGGIO ORE 15-18.30
Saluti e presentazione del convegno
MASSIMO BRAY, ANDREA CARLINO, GIOVANNI PIZZA

 

Prima sessione Mondo Magico e mondo popolare: presenza, crisi e riscatto
Coordina
ANDREA CARLINO
Intervengono
PETER BURKE
Two cultures of anthropology: Britain and Italy
ALESSANDRO ARCANGELI
Disincanto del mondo e declino della magia: per uno sguardo retrospettivo ai paradigmi della modernità
GIROLAMO IMBRUGLIA
Il sacrificio e la religione
ULRICH VAN LOYEN
De Martino lettore di Heidegger: premesse e compiti di una antropologia esistenziale
VENERDÌ 27 MAGGIO ORE 10-13

 

Seconda sessione Nel mondo della vita: etica e politica della cittadinanza
Coordina
MARCELLO MASSENZIO
Intervengono
CARLO SEVERI
De Martino, Kwon e l’antropologia della memoria
AMALIA SIGNORELLI
La domesticità utilizzabile: il contributo di Ernesto de Martino allo studio dell’economia politica
BERARDINO PALUMBO
Gli “occhi” del re. Naturalismo, storicismo e Stato in Ernesto de Martino
GIOVANNI PIZZA
Diplomazia vitale. De Martino, Gramsci e le politiche della presenza
ORE 15-18

 

Terza sessione Oltre la fine del mondo: l’officina dell’ultimo de Martino
Coordina
GIOVANNI PIZZA
Intervengono
RICCARDO DI DONATO
Lo storicismo ibridato del primo de Martino (1929-1949)
STEFANO DE MATTEIS
Camminare con la storia. La rifondazione dell’etnografia nell’ultimo de Martino
GIORDANA CHARUTY
Traduire La fine del mondo
MARCELLO MASSENZIO
Fine del mondo, fine di mondi

 

ROMA, GIOVEDÌ 26 E VENERDÌ 27 MAGGIO 2016
ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA
SALA IGEA – PALAZZO MATTEI DI PAGANICA
PIAZZA DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA, 4

 

Per informazioni
Organizzazione Attività Culturali Treccani – 06.68982233 – att.culturali@treccani.it
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Treccani – 06.68982347 – ufficiostampa@treccani.it

Ernesto de Martino a 50 anni dalla morte


20 Aprile 2016
Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli
Via Mezzocannone, 8 – Napoli

9.30 Saluti di apertura

Prima Sessione
Presiede: Gabriele Frasca

9.45 Giuseppe Galasso
De Martino fra storicismo ed etno-antropologia

10.15 Valerio Petrarca
Mondo europeo e mondi non europei nell’etnologia di Ernesto de Martino

10.45 Pausa

11.00 Giuseppe Cantillo
Note in margine a religione e civiltà moderna in Ernesto de Martino

11.30 Renata Viti Cavaliere
L’esistenza nel pensiero di Ernesto De Martino

12.00 Discussione

Seconda Sessione
Presiede Giuseppe Cantillo

 

15.00 Anna Donise
De Martino e le strategie di risposta alla crisi

15.30 Domenico Conte
De Martino e la patologia

16.00 Discussione

16.30 Pausa

Terza Sessione

16.45 Tavola rotonda
Ernesto de Martino tra crisi e ragione. Prospettive dal laboratorio napoletano

Modera: Valerio Petrarca

Discutono: Chiara Cappiello, Giuseppe Maccauro, Virginia Napoli, Donatella Nigro, Giulio Trapanese

Direzione scientifica
Giuseppe Cantillo
Domenico Conte
Valerio Petrarca

Segreteria organizzativa
Chiara Cappiello
(chiara.cappiello@unina.it)

Giornate demartiniane

II sessione

GIORNATE DEMARTINIANE, 14 – 16 dicembre 2015 >>>
Per Ernesto De Martino a 50 anni dalla morte con tracce di Levi e Scotellaro

Negli anni Settanta del secolo scorso si radicò, nel tessuto culturale salernitano, un humus antropologico-culturale molto forte dovuto soprattutto alla presenza di Annabella Rossi, la studiosa allieva di Ernesto de Martino, allora titolare della Cattedra di Antropologia culturale nella nostra Università. Una prospettiva antropologica “demartiniana” che affascinò giovani, intellettuali, operatori della cultura, artisti, associazioni e gruppi radicati sul territorio.
La seconda sessione dei Colloqui di Salerno 2015 è così dedicata alla figura del grande antropologo italiano Ernesto de Martino, del quale si sta celebrando, il cinquantesimo anniversario della morte. Tuttavia, con de Martino, i Colloqui i Salerno 2015 intendono ricordare altre due figure di intellettuali e meridionalisti del secolo scorso, studiosi legati all’opera e alla vita dell’etnologo napoletano: Carlo Levi – scomparso proprio quarant’anni fa, nel 1975, autore del celeberrimo volume Cristo si è fermato a Eboli, la cui prima edizione compie oggi settant’anni – e Rocco Scotellaro – lo scrittore, poeta, politico scomparso prematuramente a soli trent’anni, amico di Levi e di de Martino il cui romanzo autobiografico, L’uva puttanella, fu pubblicato postumo, sessant’anni fa, nel 1955.

I. De Martino, lo spirito laico
Ernesto de Martino ha raccontato al mondo la cultura magico-religiosa del Sud, lo splendore e la miseria di un Mezzogiorno che «va al di là della geografia per diventare una regione dell’anima» (Niola). In pieno miracolo economico, il grande antropologo, con Sud e Magia, Morte e Pianto rituale e con La terra del rimorso, costringeva il nostro paese a prendere atto che l’Italia profonda non corrispondeva all’immagine che il paese aveva di sé. Una grande lezione di metodo sulla quale è doveroso continuare a riflettere.
Del grande capostipite dell’antropologia novecentesca i nostri Colloqui vogliono indagare, inoltre, gli aspetti della personalità più enigmatici e suggestivi, con una rilettura del nucleo profondo del pensare critico demartiniano anche sulla base di nuovi documenti e studi relativi alla sua formazione giovanile.

II. Levi, il padre

Mentre città e istituzioni varie pongono giustamente attenzione soprattutto al quarantennale della sua morte, ci piace qui sottolineare anche i settanta anni (1945, Einaudi) dalla prima edizione del Cristo e gli ottanta anni dalla data dell’esilio dello scrittore-pittore in Basilicata. Per l’attività antifascista nelle file di Giustizia e Libertà, Levi, infatti, nel 1935 è confinato, prima a Grassano, poi a Gagliano (in realtà, Aliano). Anni dopo, l’autore narrerà in prima persona le sue vicende e descriverà usi e costumi di una «gente mite, rassegnata e passiva, impenetrabile alle ragioni della politica».
Levi scrive Cristo s’è fermato ad Eboli tra il Natale del’43 e luglio del’44: l’opera – per metà diario e per metà romanzo – propone una prosa emotivamente partecipata, con digressioni storiche e antropologiche su temi come la civiltà contadina, il brigantaggio, i riti magici delle plebi meridionali. Un testo esemplare, tra arte e documento, prosa di memoria e reportage politico-sociale, destinato a influenzare non solo la letteratura ma anche le arti figurative ed il cinema neorealisti.

III. Scotellaro, il figlio

1.La storia della militanza politica di Scotellaro, ancora in larga parte da scrivere, coincide con quella culturale del Paese nell’immediato ultimo dopoguerra. Il ritrovamento (a Matera e ad Ivrea) di alcune lettere di questo grande “testimone e simbolo di una generazione” (L. Sacco), – parte a Matera, parte ad Ivrea -, scritte tra il 1952 e il 1953, quasi tutte da Portici, ha messo in moto la ricerca di ulteriori fonti, documenti e immagini, che si legano alla sua fulminea parabola politica. Animato da una forte carica morale e ideale, profusa nella produzione letteraria e nell’impegno politico, Scotellaro (Tricarico 1923-Portici 1953) è assurto a simbolo delle lotte per il riscatto del meridione. Ha anche lasciato liriche che – a giudizio di Montale – rimangono «le più significative del nostro tempo». Alla poesia – É fatto giorno (1954) – si affianca la prosa con Contadini del Sud (Laterza, 1954), e l’autobiografico L’uva puttanella (ivi, 1955). Gli scritti giovanili si trovano in Uno si distrae al bivio (pref. di Carlo Levi, 1974) e in Giovani soli (pref. di Leonardo Sacco, 1984).

2. Amelia Rosselli parla di Rocco (intervista a Sandra Petrignani, 1978): […]«Ero seduta nelle ultime file della sala [22 aprile 1950, Venezia, primo convegno partigiano: La Resistenza e la cultura in Italia], e a un certo momento si avvicinò un giovane simpaticissimo. Quando seppe che ero la figlia di Carlo Rosselli, sorpreso e interessato, si mostrò sempre più attento a me. Diventammo amici».
Ed ecco la versione di Rocco: «Quando capii il suo nome (parlava con accento inglese) non so se mi rafforzò il pensiero di essere amico e di innamorarmi di lei o piuttosto di venerarla come la figlia di un grande martire, che parlava più di tutti in quel convegno. Forse mi innamorava e la veneravo insieme. Sui poggioli delle sedie di ferro i nostri gomiti si toccavano. Pensavo di vederla, alta come me, quando ci fossimo alzati. E io chi ero? Lo dissi. Mi sapeva. Lesse le mie poesie. Accennò dei giudizi non completamente lusinghieri: ciò che permise uno scambio di sguardi che mi fecero più ardito. Uscimmo insieme. Mangiava al mio stesso ristorante ed era una coincidenza calzante. La presentai a tanti, me la sentivo già mia». E, più avanti, «ella luccica in volto come ieri. Sono due giorni che il suo splendore mi turba. Mi sento schifoso a confronto della sua bellezza». Oppure: «Metto a paragone lei con la solita ragazza illibata dagli occhioni melanconici e dalla carne che aspetta di essere toccata. È sempre la mia amica che si salva e vince, va in alto, guarda lontano, mi annienta, io sono a terra». Amelia aveva presto sublimato quel rapporto in legame familiare, «fratello e sorella» diceva, o piuttosto surrogato paterno e, morto Rocco, precipiterà di nuovo nella depressione, ma raccoglierà il testimone della poesia.

Mourning, Magic, Ecstatic Healing Ernesto de Martino

International Conference
Mourning, Magic, Ecstatic Healing  Ernesto de Martino
Do, 9.7.  Fr, 10.7.2015
Kontakt: Martin Treml
Venue: Zentrum für Literatur- und Kulturforschung, Schützenstraße 18, 10117 Berlin
Thursday, 9.7.
14.00: Welcome and Introduction
14.30: I. Comparative Perspectives
Ulrich van Loyen  (Köln): Crisis, Mimesis, Transformation
De Martinos Unexpected Gift to German Cultural Theory
Martin Treml (ZfL): Nachleben of Antiquity in De Martino and Warburg
16.30 Break
17.00: II. Religion and Anthropology
Marcello Massenzio (Paris): History and Religion: A Complex Relationship
Giordana Charuty (Paris): Le monde magique peut-il inquiéter lhistoire de
lanthropologie?
19.00 Break
19.30: III: Evening Lecture
Carlo Ginzburg (Pisa): On De Martinos Project The End of the World, and its Genesis
Dinner
 Friday, 10.7.
10.00: IV. Pianto rituale
Davide Stimilli (Colorado): The Luxury of Tears: Warburg and De Martino on Klage and
Lamento
Sigrid Weigel (ZfL): Mourning and Lament  il mondo antico in a Christian Guise
12.00 Break (Catering)
13.00: V: De Martinos Field Work
Michaela Schäuble (Bern): Ecstatic Encounters: Spectacle and Reenactment in the Work of  De Martino and his Successors
Alexandra Rieder (Wien): Passagi inattesi nella terra del rimorso (1961). Rilettura critica del bestseller demartiniano attraverso la partitura
polifonica sulla spedizione nel Salento del 1959
15.00 Break
15.30 VI. Crisis and Rituals
Stefano De Matteis (Salerno): The Disappearance of Traditions and the Need for Symbols.
 De Martinos Approach to Ethnography of Ritual in his Late
 Studies
Katrin Solhdju (ZfL): The irrational per se never exists! De Martinos
Methodological Stance and its Repercussions in Ethnopsychiatry
17.30 Break
18.00
Charles Stewart (London): Economic Crisis and the Crisis of Presence: An
Ethnographic Study of Naxos, Greece
19.00 Refreshments (Catering)
20.00 Viewing video and audio material of De Martinos field work
The discovery of the South as terra magica, as a place where age-old, pre-ancient traditions of the Mediterranean merged with the Christian belief in saints was the central concern in the work of Ernesto de Martino (1908-1965). While the research conducted by the cultural scientist from Napoli remains mostly unknown in Germany, its impact in Italy was groundbreaking. A student of Benedetto Croce, this social anthropologist and religious studies scholar would also later become a member of the Italian Communist Party (PCI). During his field research in Southern Italy and on Sardinia he observed rituals of a mondo antico and mondo magico that can be traced back to shamanistic ideas persevering even in light of Ancient Greeces cultural legacy. Mourning and healing practices of this nature as well as rituals of enchantment or dissolution, all of which use a range of various mediums, prove to be means of representing and remedying experiences of personal crisis, such as death, sickness, or childlessness, via collective rituals. We can still see the continuation of this tradition in the tarantella as a part of the Souths musical culture. De Martino recorded his field research using both phono- and photographic technology as well as film. Segments of his materials were shown to a larger audience on the Italian state-run television station, RAI; the publics reaction to this encounter with their own pre-history was just as much marked by disturbance as it was by fascination. Following the upheavals in the 1960s and 1970s, that world of southern Italy went to ruin. In fact, it has virtually disappeared, along with the huge tobacco fields of Salento and their seasonal workers, and the rural culture of Lucania.
With his interest in the effectiveness of symbolic forms, the expressivity of pathos formulas, and the present-day relevance of the archaic, de Martino may be considered part of a line of theoreticians that includes Ernst Cassirer, Aby Warburg, Sigmund Freud and others. The fact that he remains basically unknown in Germany might be due to the fact that there are no translations of his most important works: Il mondo magico: Prolegomeni a una storia del magismo (1948), Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria (1958), La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud (1961)  each one a masterpiece of method in the field of cultural science.