Il carattere democratico, requisito fondamentale delle associazioni culturali

La democraticità è un elemento fondamentale che caratterizza l’associazione quale ente non lucrativo a carattere solidaristico. Ciò implica un rapporto effettivo degli associati fra loro e all’interno dell’associazione, la non temporaneità di tale rapporto e il diritto di poter partecipare attivamente alla vita dell’ente mediante le votazioni inerenti all’eleggibilità degli organi amministrativi, all’approvazione e alla modifica dello statuto e dei regolamenti, ecc… Ogni associato ha un voto singolo e la sovranità appartiene all’assemblea dei soci.
L’effettività del rapporto associativo costituisce quindi presupposto essenziale per il riconoscimento alle associazioni dei benefici fiscali previsti dalla vigente normativa. Il requisito della democraticità richiede una valutazione da effettuare, caso per caso, della corrispondenza fra le previsioni statutarie e le concrete modalità operative dell’associazione.
La clausola della democraticità s’intende violata quando le specifiche azioni od omissioni da parte dell’associazione rendano sistematicamente inapplicabile la predetta disposizione statutaria.

(tratto da Il Portale delle Associazioni)

Riteniamo che nel corso dell’ultimo anno nell’operato del Presidente della nostra Associazione siano ravvisabili numerose e ripetute violazioni del nostro Statuto, e dei principi democratici che lo ispirano.

In primo luogo il Presidente ha ritenuto di poter assumere iniziative personali, anche su questioni piuttosto rilevanti rispetto alla natura e alle prospettive strategiche dell’Associazione, senza passare per una discussione e approvazione all’interno del Direttivo, attribuendosi dunque di fatto un potere, il potere esecutivo, che secondo lo Statuto appartiene al Direttivo.

In violazione dell’art. 7.4 dello Statuto, nel corso dell’ultimo anno il Direttivo non è mai stato da lui convocato. L’ultima convocazione risale al febbraio 2022.

A una esplicita richiesta di convocazione dello scorso 27 settembre, firmata da 4 componenti e indirizzata a tutto il Direttivo in carica, ha risposto con grottesca formula da monarca di ancien regime, che la richiesta «non può essere accolta», senza specificare una motivazione plausibile. Ignorando, forse, che il potere esecutivo del Presidente deriva dal fatto di presiedere un organo collegiale. il Direttivo. O piuttosto scambiando il proprio ruolo per qualcosa di diverso da quello disegnato dallo Statuto.

Prima in una lettera del 28 febbraio indirizzata al Direttivo (che però non è stato convocato a discuterne, come sarebbe stato necessario), poi in una assemblea convocata il 16 giugno, scavalcando ancora una volta una necessaria discussione all’interno del Direttivo, il Presidente ha inteso proporre fantasiosi criteri di “composizione” per il rinnovo del Direttivo, che contrastano per diversi aspetti con il diritto dei soci alla partecipazione democratica.

Non sono state infatti stabilite norme per la presentazione delle candidature, né sono state chiarite le modalità di partecipazione al voto. Ai soci è stato invece richiesto di votare per acclamazione (senza una scheda elettorale e senza la possibilità di votare propri rappresentanti) la lista proposta dal Presidente e da lui “composta” attraverso una libera (e anch’essa fantasiosa) applicazione dei “criteri” da lui presentati. Va infatti notato che il primo tra i criteri, quello della “rotazione” per favorire il rinnovo del Direttivo, ha curiosamente esentato proprio il Presidente, che è l’unico a sedere ininterrottamente nel Direttivo dal giorno della fondazione.

Nella lista che è stata fatta votare in blocco nell’assemblea del luglio 2023, prima che si decidesse saggiamente di sospendere e rinviare le votazioni, erano presenti nomi di persone che non risulta siano mai state iscritte all’Associazione (in violazione dell’art. 6.6 lettera a dello Statuto).

Sono stati inoltre violati i principi che presiedono alla iscrizione dei nuovi soci. Risulta che alcuni soci siano stati iscritti senza che abbiano presentato domanda (art. 3.2) e, conseguentemente, senza che il Direttivo abbia potuto accettarla.

Nonostante la richiesta del 27 settembre, dunque, i membri in carica del Direttivo non sono riusciti a ottenere la convocazione per discutere le regole per il rinnovo degli organi e predisporre quanto necessario affinché le elezioni avvengano in modo regolare, nel rispetto dei pari diritti di tutti i soci (art. 3.3) e dei principi democratici.

Con un ulteriore strappo istituzionale, è stata invece nuovamente convocata un’assemblea per procedere direttamente all’elezione, senza alcuna trasparenza e garanzia del rispetto dei principi democratici. Non è stato infatti chiarito chi e come può presentare candidature alternative a quelle presentate dal Presidente, né quali saranno le modalità del voto.

Nella comunicazione acclusa alla convocazione il Presidente ha infatti ripresentato una lista unica di 9 nomi, chiedendo per giunta ai soci di votarla all’unanimità.

Ce n’è insomma abbastanza per dubitare che l’Associazione soddisfi ancora i requisiti previsti dalla legge per poter godere dello statuto di Associazione culturale, che, come ricorda il brano citato all’inizio, permette tra le altre cose di usufruire di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative.

Il tempo è ormai scaduto per riportare il rinnovo delle cariche nell’ambito della legalità convocando un Direttivo che proponga all’Assemblea delle regole credibili, e per mettere fine a questo assurdo colpo di mano, reinstaurando quel clima di partecipazione democratica, e anche di amicizia e convivialità, che ha sempre contraddistinto la nostra Associazione. Non resta che trarne le conseguenze.

Ripristino del sito

Per un incidente le cui cause sono ignote, il database di Worpress è risultato “corrotto” e il sito non ha funzionato per circa una settimana intorno alla metà di luglio: è stato necessario recuperare una vecchia versione di backup del database. Per questo motivo molte notizie apparse negli ultimi anni sono inizialmente scomparse. Abbiamo provveduto a recuperarle in massima parte (specie le più recenti) dai feed RSS archiviati.

Il terzo numero di nostos

Ernesto de Martino. La scienza del confronto. Concorso per giovani europei

Nuovo sito dell’Associazione

Il sito dell’Associazione internazionale Ernesto de Martino è online dal 1998. Una prima versione, realizzata in HTML 4.01, con sole pagine statiche, è stata in seguito sostituita, nell’ottobre 2007, da un nuovo sito basato su un elementare CMS (content management system), che consentiva una gestione migliore e più semplice delle pagine, nel frattempo cresciute in numero, frequenza di aggiornamento e varietà di contenuti.

La nuova versione – online da oggi – intende fare un ulteriore passo avanti, divenuto quasi inevitabile di fronte alla trasformazione delle tecnologie della rete, introducendo una nuova veste grafica, che si adatta ai diversi media attraverso i quali si accede oggi a internet: oltre al pc, anche tablet e telefoni.

Un trasferimento graduale dei vecchi contenuti potrà essere deciso, per riunificare in un unico luogo le comunicazioni, le notizie, gli appuntamenti passati, ma non è ancora stato fatto né predisposto.

Il vecchio sito, con tutti i materiali, continua pertanto a essere accessibile, con tutti i suoi servizi, all’indirizzo http://www.ernestodemartino.it/fn


Las influencias de Ernesto de Martino en la antropologia argentina

L’ultimo numero della rivista Archivio antropologico mediterraneo ospita un corposo e interessante articolo sulla ricezione del pensiero di Ernesto de Martino nell’antropologia argentina, in particolare attraverso la mediazione di Marcelo Bórmida.

L’estratto, è online all’indirizzo: http://www.archivioantropologicomediterraneo.it/riviste/estratti_18-1/estratti_18-1-08.pdf

Archives of Pathos. Image and Survival in Ernesto De Martino’s interdisciplinary ethnography

Si segnala, sebbene in ritardo, la pubblicazione di un articolo su Ernesto De Martino nel n° 2(1) 2013 di Visual Ethnography

 

Jasmine Pisapia

Abstract

By focusing on part of the iconographic production of Italian anthropologist Ernesto De Martino in the 1950s, this article proposes to sketch his objects of study through an insistence on their historiographical value. Within this context, the crises of possession triggered by the Arachnida bites function as so-called “folkloric-religious relics” of Tarantism, and thus come to be considered by the anthropologist as “surviving documents” of a tension between memory and oblivion. Not only does this open the door to a discussion on the relation between the archive and the discipline of anthropology, but also of the archival logistics behind various forms of pathos (close to Aby Warburg’s notion of Pathosformel). These can be traced through the study of key elements of ritualistic mediation. This article investigates the “tools,” such as photographic and filmic imaging devices, by which De Martino sought to contribute to a research on “survivals.”

Keywords

 

Ernesto De Martino, Image, Archive, Survival, Possession, Tarantism, Aby Warburg, Italy, Memory, Photography