L’altra condizione dell’Italia/Italiens anderer Zustand

 

CENTRO ITALO-TEDESCO
DEUTSCH-ITALIENISCHES ZENTRUM

 

Via Giulio Vigoni, 1
22017 Loveno di Menaggio (CO)
Italia

 

07. – 11. April / aprile 2014

 

 

L’altra condizione dell’Italia. Il “sud posseduto” : antropologie dei fenomeni di possessione tra Ernesto de Martino e Friedrich Nietzsche

Italiens anderer Zustand. Anthropologien des besessenen Südens von Nietzsche bis de Martino

 

 

Italiens anderer Zustand. Anthropologien des besessenen Südens von Nietzsche bis de Martino

 

Mitte des 19. Jahrhunderts kippt das Bild des mitteleuropäischen Sehnsuchtslands Italien vom Klassischen ins Archaische: an die Stelle von Winckelmanns „stiller Anmut und edler Größe“ tritt ein deutlich fremderer Süden, in dem sich zeugende und vernichtende Kräfte verschränken. Anstatt diese Neukonzeptualisierung, für die vor allem Nietzsches Begriff des „Dionysischen“ steht, diskurshistorisch als Spiegelung des Eigenen im Fremden zu dekonstruieren, soll auf der Tagung dem ihr eigenen Realismus nachgegangen werden: Welche Fremdbezüge gab es zwischen Italien und Deutschland tatsächlich, wie inspirierten sie sich gegenseitig, welche Fremdbezüge gab es innerhalb Italiens selbst, die schließlich dazu verhalfen, den eigenen Süden als Projektionsraum erst griechisch-archaischer Vergangenheit und dann imperialer Zukunft zu etablieren? Und wie reagierte der Süden darauf, welche Ressourcen stellte er zur Verfügung? Die These lautet, dass das von beiden Seiten aufgenommene Angebot vordringlich in der Besessenheit und seiner Ritualisierung bestand, die einen zur nördlichen Moderne alternativen Weg der Individualisierung und Subjektwerdung anzeigten. Besessenheit als Mittel des Selbstgewinns durch Selbstverlust  artikulierte und artikuliert sich in der Hinwendung zu Heiligen und zu ekstatischer Religiosität, aus der die Transformationen von Körpern und den aus ihnen gebildeten Gesellschaften folgen.  Die Geschichten dieser Besessenheiten sowie die Vorgeschichten und Effekte ihrer Konzeptualisierungen sollen auf der Tagung anhand konkreter Fälle (ethnographischer und wissenschaftsgeschichtlicher), Akteure und Beobachter vorgestellt und analysiert werden. Neben Friedrich Nietzsche als dem „nördlichen“ Vater des besessenen Südens gilt dabei die besondere Aufmerksamkeit dem Leben, Werk und Wirken des italienischen Religionsethnologen und Philosophen Ernesto de Martino und seiner Umschrift des „Dionysischen“. An den Dokumentarfilmen des vielfach ausgezeichneten Regisseurs Luigi di Gianni schließlich lassen sich die ästhetische Herausforderung der mediterranen Besessenheit vor dem Hintergrund der „dämonischen Leinwand“ sowie die Wirkungsgeschichte der Süditalienethnologie selbst ablesen: deshalb ist ihm eine kleine Retrospektive gewidmet.

 

L’altra condizione dell’Italia. Il “sud posseduto” : antropologie dei fenomeni di possessione tra Ernesto de Martino e Friedrich Nietzsche

 

A metà Ottocento l’immagine dell’Italia come paese del desiderio subisce un totale cambiamento: quella «nobile semplicità e serena grandezza», così come si esprimeva la diffusa percezione winckelmanniana, viene sostituita da un’idea di Sud apparentemente più estraneo e distante, dove le forze generatrici si intrecciano e si mescolano con quelle distruttive. Invece di storicizzare e decostruire questa concezione – che si addensa soprattutto nell’elemento dionisiaco, secondo la dizione nietzscheana – come se si trattasse di un semplice rispecchiamento della propria condizione nell’altra, vogliamo incentrare la nostra attenzione su un dato di realtà: verificare innanzitutto quali erano i rapporti tra intellettuali italiani, tedeschi ed europei in modo da capire come si ispiravano a vicenda e, di seguito, approfondire quali erano i rapporti dell’Italia stessa con quell’alterità interna rappresentata dal Mezzogiorno, che portava a percepire il proprio Sud come spazio esclusivo di immaginazione (inizialmente rivolto verso il passato greco-arcaico e poi diretto versi il futuro imperialistico). E come reagiva il Sud a tutto questo? Quali risorse offriva? E a quale scopo?

Sebbene le prove e le controprove di questa tesi saranno da discutere in dettaglio, c’è da ipotizzare che le risposte avvenissero sempre nell’ordine dei fenomeni di possessione e nel loro grado di ritualizzazione. I quali promettevano di arricchire non solo l’Italia, bensì tutta l’Europa offrendo una strada diversa dall’individualizzazione e dalla soggettivazione inerente alla modernizzazione nordica. Una strada che sarebbe rimasta percorribile anche in periodi di crisi (culturali, politici, economici).

Inoltre, questa produzione rituale veniva integrata e valorizzata in nuove filosofie e sociologie, fino all’emergere dell’antropologia che cominciò ad individuare il punto oscuro centrale del tessuto sociale. Infatti, in questa prospettiva, essere posseduti corrispondeva a una tecnica per (re)conquistare l’io proprio tramite il suo dissolvimento. E tutto questo si esprimeva nell’attaccamento e nella sottomissione ai santi, a una religiosità estatica ed espressiva che contribuisse alla trasformazione dei corpi e, inoltre, delle società che si fondano su di essi.

Vogliamo presentare e analizzare storie e storiografie di tali possessioni, sempre con riferimento ai casi concreti (per quanto riguarda l’etnografia e la storia delle scienze). A Nietzsche – fondatore nordico di un sud “posseduto” – si aggiunge così l’antropologo e filosofo Ernesto de Martino, le cui teorie possono essere intese come contro-lettura proprio di quel concetto di “Dionisiaco” che tanto ha pesato nella storia della cultura contemporanea. Entrambi gli autori, tanto per le opere e le interpretazioni, quanto per l’effetto che hanno avuto nell’ambito scientifico ma anche sul piano genericamente culturale, esigono una riflessione profonda.

Cui si aggiunge la sfida estetica condotta sulla possessione mediterranea di cui sono testimonianza le pellicole di Luigi di Gianni, primo documentarista di de Martino: queste non dimostrano soltanto le varie tappe dell’etnografia meridionale ma la perpetua capacità dello “schermo demoniaco” di suscitare sempre nuove epidemie di “indemoniati”. Come se le pratiche arcaiche invece di perire sotto i colpi dei mass media proprio grazie a questi diventassero sempre più efficaci.

 

 

Mo, 7.11.2014

19:00 Begrüßung durch die Generalsekretärin der Villa Vigoni

20:00 Besessen von Italien. Introduzione (U. van Loyen)

 

Di, 8.4.2014

09:30 Disziplinierung der Offenbarung in der Neuzeit. Die Konsequenzen der  Erfindung des biblischen Kanon für die Geschichte religiöser Erfahrung (H. Zander)

 

10:30 Dionisiaco e Sacro tra Otto- e novecento fino a Ernesto de Martino (G. Moretti)

11:30 Radici mediterranee delle religioni antiche: Pestalozza, Untersteiner, de Martino (R. di Donato)

 

12:30 – 15:00 Mittagspause

15:00 Rudimentäre Universalien und kulturspezifischer Diskurs. Geisterkulte als Dissoziation, Hysterie, Autoskopie und außerkörperliche Erfahrung (Th. Hauschild)

16:00 Besessen von Besessenheit. Die Probe Eusapia Palladinos (E. Voss)

17:00 Nächtliche Besessenheit. Touristen sehen Geister in Ruinen (J. Imorde)

18:00 Die Krise der Präsenz. Rituelle De-Historisierung „trance-mediterran“ (A. Dreschke */ M. Zillinger)

19:30 Abendessen (evtl. anschließend Präsentation einiger Kurzfilme von Luigi di Gianni)

 

Mi, 9.4.2014

09:30 Zur Geschichte der Kulturwissenschaften in Deutschland und Italien (L. Renzi)

10:30 Orientalismo e primitivismo del Mezzogiorno: una tendenza intellettuale ricorrente in Italia e in Europa (F. Faeta)

11:30 Carlo Levi als Ethnologe (R. Snelling) *

12:30 – 15:00 Mittagspause

15:00 Vis magnetica contra vim veneficam. Athanasius Kircher e il tarantismo salentino (T. Pangrazi) *

16:00 La terra del morso. Ingeborg Bachmann ed il Sud (C. Miglio)

17:00 „’Und wo blicke können tödten…’ – Der Malocchio als begehrlicher Augen/Blick” (C. Breuer) *

18:00 Dalla piazza allo schermo: Youtube e il culto della madonna dell’arco (C. Rizzoni) *

19:30 Abendessen

 

Do, 10.4.2014

9:30 Cenni biografici su Ernesto de Martino (A. Talamonti)

10:30 De Martino e il Tarantismo. Il destino della storiografia (S. de Matteis)

11:30 “Les malades vivent leur apocalypse” : folie et histoire de De Martino à Michel Foucault (G. Charuty)

12:30 – 15:00 Mittagspause

15:00 Bilder der Ekstase. Cinematografia demartiniana – Dokumentar- oder Autorenfilm? (M. Schäuble)

16:00 Retrospektive Di Gianni und Filmgespräch (mit U. van Loyen)

19:30 Abendessen

 

Fr., 11.4.2014

9:00 Schlussgespräch

10:30 Ende der Veranstaltung

 

 

Vortragende/ Relatori:

Christian Breuer, Doktorand an der Humboldt-Universität Berlin

Giordana Charuty, Direktorin an der École des Hautes Études en Sciences Sociales, Paris, einschlägig: „Ernesto de Martino. Les viés anterieures d’un anthropologue“, Marseille 2009

Stefano de Matteis, Professor an der Universität Salerno, zuletzt: „Mezzogiorno di fede“, Neapel 2014

Riccardo di Donato, Professor für Klassische Philologie an der Universität Pisa, einschlägig: „I greci selvaggi. L’antropologia storica di Ernesto de Martino“, Rom 1999

Luigi di Gianni, Honorarprofessor an der Universität Suor Orsola Benincasa in Neapel und freier Filmemacher (u.a. „Magia Lucana“, 1958, “Il culto delle pietre”, 1967, “La madonna in cielo, la ‘matre’ in terra”, 2006)

Anja Dreschke, Doktorandin am Graduiertenkolleg „Locating Media“ der Universität Siegen, Filmemacherin („Kölner Stämme“, 2011)

Francesco Faeta, Professor emeritus an der Universität Messina, „La ragione dello sguardo. Pratiche dell’osservazione, della rappresentazione e della memoria“, Turin 2011

Thomas Hauschild, Professor für Sozialanthropologie an der Universität Halle-Wittenberg, „Power and Magic in Italy“, Oxford 2011

Joseph Imorde, Professor für Kunstgeschichte an der Universität Siegen, zuletzt: „Michelangelo Deutsch“, Berlin 2009

Camilla Miglio, Professorin für Deutsche Literatur an der Universität La Sapienza in Rom, zuletzt: “La terra del morso” Rom 2013

Giampiero Moretti, Professor für philosophische Ästhetik an der Universität Neapel L’Orientale, zuletzt: “Heidelberg romantica. Romanticismo tedesco e nichilismo europeo“

Tiziana Pangrazi, Doktorandin an der Universität L’Orientale Neapel

Luca Renzi, Professor an der Universität Urbino “Carlo Bo”, ital. Herausgeber der Schriften Harry Graf Kesslers und Übersetzer von Hermann Bausinger

Carlo Rizzoni, Doktorand an der Universität La Sapienza Rom

Michaela Schäuble, Professorin für Ethnologie an der Universität Bern, zuletzt “Narrating Victimhood: Gender, Religion and the Making of Place in Post-War Croatia“, Oxford 2014

Rosemary Snelling, Doktorandin am Institut für Romanische Philologie der Universität Bochum

Adelina Talamonti, Associazione di Ernesto de Martino, Mitherausgeberin der Nachlassedition

Ulrich van Loyen, Feodor-Lynen-Stipendiat der Alexander-von-Humboldt-Stiftung an den Universitäten L’Aquila und Urbino

Ehler Voss, Wissenschaftlicher Mitarbeiter im DFG-Projekt „Gesellschaftliche Innovation durch nichthegemoniale Wissensformen“ an der Universität Siegen, zuletzt: „Mediales Heilen in Deutschland. Eine Ethnografie“, Berlin 2011

Helmut Zander, Professor für Religionsgeschichte an der Universität Fribourg/CH, zuletzt: „Rudolf Steiner. Die Biografie“, München 2011

Martin Zillinger, Juniorprofessor für Ethnologie im Research Lab „Transformations of Life“ an der Universität Köln, zuletzt: „Die Trance, das Blut, die Kamera. Trance-Medien und neue Medien im marokkanischen Sufismus“ Bielefeld 2014

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