Ernesto de Martino – A cinquanta anni dalla morte

Presso l’Università degli Studi della Basilicata

Matera

Lunedì 23 Novembre 2015

Università della Basilicata – Via San Rocco, Matera – Aula Sassu.

Programma:
ore 10 > Sud e Magia (Presentazioni di libri);
ore 15 > Antropologia Visuale – Etnomusicologia.

Intervengono:
Raffaello de Ruggieri, Vincenzo Esposito, Eugenio Imbriani, Francesco Marano, Ferdinando Mirizzi, Guido Raschieri, Nicola Scaldaferri, Felice Tiragallo, Dorothy Louise Zinn

Proiezioni di film:
L’attaccatura, di Luigi Di Gianni
La nerva ngarvaccata, documento audiovisivo
Il fascino discreto del Volto Santo, di Fabrizio Lecce e Giuseppe Carrier

Ernesto de Martino cinquantanni dopo

Ernesto de Martino cinquantanni dopo è un ciclo di seminari e incontri culturali dedicati alla memoria del grande antropologo italiano nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, che si svolgeranno in numerose città italiane con un congresso finale a Roma nel maggio 2016, organizzati da un’ampia rete di istituzioni culturali, Università ed enti di ricerca internazionali fra i quali l’Istituto per l’Enciclopedia Italiana Treccani, la Fondazione Premio Napoli, l’Università di Ginevra, la Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università di Perugia, l’Associazione Internazionale Ernesto de Martino, la Fondazione Istituto Gramsci, la Fondazione Angelo Celli per una Cultura della Salute.

 

Il seminario di Perugia Ernesto de Martino, l’antropologia e la politica costituisce l’inaugurazione di questo programma di iniziative scientifiche. Promosso dalla Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici della Università di Perugia, intende favorire una nuova riflessione sul contributo che Ernesto de Martino ha dato alla politica e all’etica della cittadinanza democratica. Protagonisti del seminario sono intellettuali e ricercatori di diversa generazione, allievi diretti e indiretti di de Martino, critici della cultura italiana e studiosi delle forme di vita dello stato nazionale. Ernesto de Martino 50 si apre a Perugia con un laboratorio di antropologia pubblica aperto, aperto al dibattito oltre i vincoli celebrativi, affinché possano emergere itinerari, dialoghi, confronti e qualche strumento utile per “oltrepassare” la crisi contemporanea.

 

Per ulteriori informazioni http://www.umbrialibri.com/ul-15-ernesto-de-martino-50-anni-dopo-il-ricordo-con-seminari-e-incontri/

Interviste sul Tarantismo

Dagli anni Novanta del secolo scorso, il tarantismo è al centro di un rinnovato interesse antropologico, sociologico, culturale: si assiste a una sorprendente fioritura degli studi, a un’imponente produzione saggistica e narrativa, che spazia dall’indagine dell’eredità demartiniana all’elaborazione delle più diverse ipotesi classificatorie (rituale di possessione, fenomeno magico-religioso, pratica di esorcismo-adorcismo); dalla creazione del topos letterario che celebra il luogo incorrotto e segnato dalla sopravvivenza di riti ancestrali, al processo di patrimonializzazione del tarantismo, che coinvolge numerosi attori sociali, portatori di istanze differenti, e converge sul dibattito intorno alle eredità culturali.

Il Salento torna così a essere un osservatorio privilegiato per l’antropologia italiana, un campo etnografico mutevole e complesso in cui si affermano pratiche reinventive e di ‘riuso’ dei materiali del tarantismo, nel segno dell’etnicità: il folk revival e il recupero della pizzica con una decisa rivendicazione identitaria; un fenomeno di riconversione simbolica, oggetto di accesa dialettica, per cui il tarantismo è passato, citando Marino Niola, «da stigma a bene immateriale ad attrattore turistico e volano di marketing territoriale».

Queste interviste, raccolte lungo l’arco di un quindicennio, rispondono a una duplice esigenza. Da un lato, l’amore del documento e il rigore metodologico guidano l’autore nel tentativo di tracciare con ordine e sistematicità una storia degli studi lunga diversi secoli e ricca d’innumerevoli contributi, col supporto di un paziente, puntiglioso lavoro di ricerca e compilazione bibliografica. Gli interlocutori – nomi prestigiosi della tradizione etnoantropologica italiana, letterati, studiosi di cultura locale e figure di rilievo del mondo popolare salentino – sono chiamati a verificare e approfondire, scandagliare gli aspetti sfuggenti o poco indagati di un fenomeno che è stato definito, con felice espressione, un «rompicapo ermeneutico».

Oltre che strumento d’indagine conoscitiva, l’intervista è però, per Sergio Torsello, occasione di stabilire quella che de Martino chiamava una relazione «di confronto»: colpisce lo sforzo di condividere interpretazioni e identità culturali, in una prospettiva dialogica e corale in grado di gettare un ponte fra generazioni e scuole, favorire un fertile confronto fra l’accademia e la cultura locale. Ne emerge, per usare un’immagine cara all’autore, «una tela infinita che continuamente si disfa e si ricompone, nella quale convivono osservatori e osservati, sguardi e punti di vista differenti», così da tessere insieme i mille fili che legano l’immaginario di un territorio.

«Mi piace pensare» scrive nella prefazione al testo Gabriele Mina «che Sergio, in modo ironico, sentisse l’eredità di quegli etnografi che battevano il territorio, paese per paese, interrogando chicchessia, accumulando dati e scrivendo missive alle accademie. Ora, per una volta, siamo noi a fare un passo indietro e a mettere in luce lui, leggendo qui le sue domande puntuali sull’identità dei luoghi e sulla reinvenzione della memoria, riconoscendo fra le sue note dettagliate la vocazione dell’antropologo militante».

 

Per scaricare un estratto del libro in formato pdf: http://www.kurumuny.it/index.php?option=com_oa&task=download&file=1437669232_Interviste+sul+tarantismo.pdf&lang=it

 

Seminario di ricerca etno-antropologica

A partire dal 3 novembre si terrà a Modena, ogni martedì fino al 1° dicembre, presso il Laboratorio di Etnologia, il seminario di ricerca etno-antropologica 2015/2016.
All’interno del seminario,  un ciclo di tre incontri sarà dedicato a “Antonio Gramsci e l’antropologia”.

Per ulteriori informazioni

http://www.labetno.unimore.it/site/home/articolo34031995.html

La crisi e l’oltre

Seminario di studio a cura dell’Associazione Internazionale Ernesto De Martino – Convento di S. Vincenzo – Bassano Romano (VT)

Venerdì 23 ottobre 2015 – ore 10:00

Marcello Massenzio, Presidente AIEdM, Presentazione

Pasquale Picone, Il mito di Fetonte e l’apocalisse culturale

Piero Arcangeli, I materiali visuali e sonori della ricerca nel Salento (1959)

Proiezione del film La taranta, di Gianfranco Mingozzi

Proiezione dei materiali video de La terra del rimorso

 

Venerdì 23 ottobre 2015 – ore 15:00

Gino Satta, Università di Modena e Reggio Emilia, Presentazione

Marcello Massenzio, École des Hautes Études en Sciences Sociales (Paris), Fine del mondo e fine di mondi

Roberto Beneduce, Università di Torino, Una Storia che angoscia. Note per un’etnopsichiatria della crisi e del riscatto a partire da “La fine del mondo”

Pasquale Voza, Università di Bari, Apocalisse culturale e mutazione antropologica (De Martino, Pasolini): tra passato e presente

 

Sabato 24 ottobre 2015 – ore 10:00

Giovanni Pizza, Università di Perugia, Incorporare la crisi italiana: Gramsci e de Martino

Simona Taliani, Università di Torino, Immagini del caos. Terra e veleni (o della maledizione di non essere niente)

Valerio Petrarca, Università di Napoli “Federico II”, Profetismi e apocalissi culturali

Le intrecciate vie

Le intrecciate vie.Carteggi di Ernesto de Martino con Vittorio Macchioro e Raffaele PettazzoniCarteggi di Ernesto de Martino con Vittorio Macchioro e Raffaele Pettazzoni

A cura di: Riccardo Di Donato, Mario Gandini

Questo volume raccoglie due carteggi che appaiono essenziali alla definizione della persona intellettuale di Ernesto de Martino (1908-1965) e che, in ragione delle caratteristiche degli altri due interlocutori, Vittorio Macchioro (1880-1958) e Raffaele Pettazzoni (1883-1959), contribuiscono ad una migliore comprensione dello svolgimento degli studi religiosi e di storia delle religioni nell’Italia del ventesimo secolo.
La pubblicazione di questi testi segue un criterio di elementare e primaria filologia e risponde ad un bisogno di conoscenza avvertito immediatamente da quanti praticano la ricerca storica: i documenti di rilievo devono essere resi pubblici perché ciascuno, leggendoli, possa formare il proprio giudizio.
Questo libro si pubblica soprattutto per i più giovani studiosi di storia della cultura italiana del ventesimo secolo che sapranno trarne nuovo stimolo alla ricerca e alla conoscenza.

Mario Gandini, nato a San Giovanni in Persiceto (Bologna) nel 1924, ha dedicato un cinquantennio della sua vita alla scuola statale, prima come insegnante poi come preside; dal 1950 per un trentennio ha curato la Biblioteca comunale locale, della quale ha fondato nel 1968 e tuttora dirige la rivista Strada maestra; delle numerose pubblicazioni sono da segnalare soprattutto le oltre 3500 pagine sulla vita e sull’opera di Raffaele Pettazzoni, reperibili on line (http://www.raffaelepettazzoni.it/MGANDINISM.htm).
Riccardo Di Donato (Roma 1947) insegna Letteratura greca nell’Università di Pisa. I suoi contributi demartiniani sono nei volumi: La contraddizione felice. Ernesto de Martino e gli altri, ETS Pisa, 1990; Compagni e amici. Lettere di Ernesto de Martino e Pietro Secchia, La Nuova Italia, Firenze 1993; I Greci selvaggi. Antropologia storica di Ernesto de Martino, Manifestolibri 1999; Ernesto de Martino, in: Enciclopedia Italiana. Ottava appendice, Roma 2013, 705-710; ulteriori contributi alle pp. 483-512 di: Per una storia culturale dell’antico. Contributi a una antropologia storica, ETS Pisa 2013.
Hanno inoltre collaborato all’edizione Emilia Andri e Annamaria Fantauzzi.

 

http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846742667&from=collana

Mourning, Magic, Ecstatic Healing Ernesto de Martino

International Conference
Mourning, Magic, Ecstatic Healing  Ernesto de Martino
Do, 9.7.  Fr, 10.7.2015
Kontakt: Martin Treml
Venue: Zentrum für Literatur- und Kulturforschung, Schützenstraße 18, 10117 Berlin
Thursday, 9.7.
14.00: Welcome and Introduction
14.30: I. Comparative Perspectives
Ulrich van Loyen  (Köln): Crisis, Mimesis, Transformation
De Martinos Unexpected Gift to German Cultural Theory
Martin Treml (ZfL): Nachleben of Antiquity in De Martino and Warburg
16.30 Break
17.00: II. Religion and Anthropology
Marcello Massenzio (Paris): History and Religion: A Complex Relationship
Giordana Charuty (Paris): Le monde magique peut-il inquiéter lhistoire de
lanthropologie?
19.00 Break
19.30: III: Evening Lecture
Carlo Ginzburg (Pisa): On De Martinos Project The End of the World, and its Genesis
Dinner
 Friday, 10.7.
10.00: IV. Pianto rituale
Davide Stimilli (Colorado): The Luxury of Tears: Warburg and De Martino on Klage and
Lamento
Sigrid Weigel (ZfL): Mourning and Lament  il mondo antico in a Christian Guise
12.00 Break (Catering)
13.00: V: De Martinos Field Work
Michaela Schäuble (Bern): Ecstatic Encounters: Spectacle and Reenactment in the Work of  De Martino and his Successors
Alexandra Rieder (Wien): Passagi inattesi nella terra del rimorso (1961). Rilettura critica del bestseller demartiniano attraverso la partitura
polifonica sulla spedizione nel Salento del 1959
15.00 Break
15.30 VI. Crisis and Rituals
Stefano De Matteis (Salerno): The Disappearance of Traditions and the Need for Symbols.
 De Martinos Approach to Ethnography of Ritual in his Late
 Studies
Katrin Solhdju (ZfL): The irrational per se never exists! De Martinos
Methodological Stance and its Repercussions in Ethnopsychiatry
17.30 Break
18.00
Charles Stewart (London): Economic Crisis and the Crisis of Presence: An
Ethnographic Study of Naxos, Greece
19.00 Refreshments (Catering)
20.00 Viewing video and audio material of De Martinos field work
The discovery of the South as terra magica, as a place where age-old, pre-ancient traditions of the Mediterranean merged with the Christian belief in saints was the central concern in the work of Ernesto de Martino (1908-1965). While the research conducted by the cultural scientist from Napoli remains mostly unknown in Germany, its impact in Italy was groundbreaking. A student of Benedetto Croce, this social anthropologist and religious studies scholar would also later become a member of the Italian Communist Party (PCI). During his field research in Southern Italy and on Sardinia he observed rituals of a mondo antico and mondo magico that can be traced back to shamanistic ideas persevering even in light of Ancient Greeces cultural legacy. Mourning and healing practices of this nature as well as rituals of enchantment or dissolution, all of which use a range of various mediums, prove to be means of representing and remedying experiences of personal crisis, such as death, sickness, or childlessness, via collective rituals. We can still see the continuation of this tradition in the tarantella as a part of the Souths musical culture. De Martino recorded his field research using both phono- and photographic technology as well as film. Segments of his materials were shown to a larger audience on the Italian state-run television station, RAI; the publics reaction to this encounter with their own pre-history was just as much marked by disturbance as it was by fascination. Following the upheavals in the 1960s and 1970s, that world of southern Italy went to ruin. In fact, it has virtually disappeared, along with the huge tobacco fields of Salento and their seasonal workers, and the rural culture of Lucania.
With his interest in the effectiveness of symbolic forms, the expressivity of pathos formulas, and the present-day relevance of the archaic, de Martino may be considered part of a line of theoreticians that includes Ernst Cassirer, Aby Warburg, Sigmund Freud and others. The fact that he remains basically unknown in Germany might be due to the fact that there are no translations of his most important works: Il mondo magico: Prolegomeni a una storia del magismo (1948), Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria (1958), La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud (1961)  each one a masterpiece of method in the field of cultural science.

Traduire De Martino : l’atelier conceptuel de l’anthropologie italienne

Mercredi 3 juin 2015

EHESS, 105 Bd Raspail, de 13h à 16h. Salle 3

Alfred Adler ( Directeur d’études EPHE)

« Hegel, philosophe de l’histoire universelle et l’Afrique : quelle place pour elle dans l’histoire ? »

Séminaire organisé par :

• Giordana Charuty (Directrice d’études EPHE),
• Daniel Fabre (Directeur d’études EHESS),
• Marcello Massenzio (Professeur Université de Tor Vergata, Rome)

La préparation d’une édition française du livre posthume d’Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all’analisi delle apocalissi culturali (1977) est le point de départ de ce séminaire. Nous explorerons l’atelier documentaire et conceptuel de De Martino pour proposer une autre version de cette oeuvre méconnue dans le monde intellectuel français, à paraître dans la collection « Translations » des éditions de l’EHESS. Historiens des religions, anthropologues des mouvements prophétiques, politologues, philosophes, historiens de la psychiatrie seront invités à commenter le projet démartinien de penser ensemble, aussi bien le millénarisme apocalyptique des premiers temps de l’Eglise chrétienne, les expériences millénaristes du Tiers Monde, les révolutions communistes comme mythes apocalyptiques que la littérature existentialiste, à partir d’une comparaison contrastive avec les expériences psychopathologiques de déréalisation du monde, également érigées en terrain ethnographique. Le projet italien d’une anthropologie de l’histoire et d’ une redéfinition des rapports entre anthropologie et philosophie seront au centre de notre questionnement.

3e mercredi du mois, de 13 à 16h, à l’EHESS (105, Boulevard Raspail, 75006 Paris), du 19 novembre 2014 au 18 février 2015 (salle 1), puis du 18 mars au 20 mai 2015 (salle 3).

Ernesto de Martino. Teoria antropologica e metodologia della ricerca


Il tarantismo oggi

Giovanni Pizza, Il tarantismo oggi

La trasformazione patrimoniale del tarantismo nel Salento contemporaneo coinvolge in primo piano l’antropologia italiana e consente di rileggere in una luce nuova l’opera di Ernesto de Martino e il suo rapporto con il pensiero di Antonio Gramsci. Mettendo a fuoco questi argomenti, il libro affronta gli effetti sociali che La terra del rimorso continua a produrre negli stessi luoghi esplorati da de Martino e la sua équipe nel 1959. Il fenomeno della «taranta» oltrepassa oggi i margini sudorientali d’Italia e ci spinge a riconsiderare anche le frontiere tra cultura e politica, accademia e località, scienza sociale e conoscenza popolare. Agendo in un originale laboratorio di politica e cultura, la ricerca antropologica assume il senso di una proposta critica, aperta al dialogo e al confronto con cittadini, intellettuali, amministratori. Oltre i confini della legittimità accademica, si apre una sfida di antropologia pubblica che è anche un’opportunità di autentica partecipazione democratica: un modo per scoprire, insieme, un sentiero nuovo, che ci porti fuori dal cono d’ombra di un cattivo presente.

http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843073450